Le gare di nuoto sono brevi e ad alta intensità ma gli allenamenti che gli atleti devono sostenere sono molto lunghi e determinano
un dispendio di energia rilevante in cui giocano un ruolo determinante i processi aerobici che utilizzano sia carboidrati che grassi
come substrato. Nelle gare di velocità in vasca corta l’energia proviene invece in larga parte da processi anaerobici con tempi di
lavoro che si concentrato in pochi secondi di attività. Diventa quindi necessario da parte dell’atleta mettere in atto una serie di
strategie finalizzate al miglioramento della massa muscolare per aumentare la forza e la velocità di spostamento in acqua, anche con
allenamenti in palestra. Per questo sport sono necessari quindi energia immediata e a rilascio costante, prodotti per reidratare i
liquidi persi e prodotti per un corretto recupero.
Tradizionalmente il nuoto rappresenta uno degli sport a più alto indice d’individualità. Quante volte si sente parlare dei nuotatori
come di una sorta di alieni che vanno avanti per ore in vasca guardando una riga nera sul fondo.
Sacrificio e dedizione lungo un percorso solitario fatto di secondi guadagnati con il sacrificio.
Eppure mi trovo qui oggi ad analizzare un aspetto di psicologia sportiva che colpisce e stupisce per la profonda
differenza di prospettiva rispetto allo stereotipo comune: l’importanza fondamentale che l’appartenenza ad una squadra determina
sulle prestazioni del singolo nuotatore e sulla dedizione allo sport.
Nazionale_Italiana_JuniorLa distinzione tra sport di squadra ed individuali ha una valenza di carattere puramente agonistico
e relativa al momento della performance in sé, poiché anche negli sport individuali gli allenamenti sono quasi sempre svolti in
gruppo o con altri.
Inoltre anche nelle discipline individuali sono previste delle competizioni a squadre, basti pensare alle
staffette o anche ai circuiti in cui i risultati individuali concorrono a portare punti alla squadra e quindi convergono in una
valutazione collettiva.
Aderire ad uno sport individuale come il nuoto, quindi, significa sia assumersi la piena responsabilità del proprio allenamento,
dell’impegno e della costanza con cui ci si dedica, sia anche inserirsi in una squadra che sarà fin dal primo momento la barca
sulla quale i nuotatori affronteranno insieme la traversata del loro percorso di atleti.
Fin dalla prima infanzia il nuoto viene speso scelto dai genitori per i propri figli perché si tratta di uno sport “completo
che aiuta i bambini a strutturarsi”, affiancandovi però spesso un altro sport “di squadra” per aiutare il proprio figlio a
socializzare e ad imparare l’importanza del gruppo. Con ciò sottovalutando del tutto il valore che il gruppo assume anche durante
le primissime lezioni di nuoto in cui la didattica si basa proprio sulla strutturazione di giochi collettivi. È proprio attraverso
il gioco collettivo, infatti, che vengono insegnati i primi elementi base della tecnica del nuoto che i bambini apprendono molto
più facilmente proprio perché si sentono inseriti in un contesto di gruppo amicale in cui prevale l’aspetto ludico su quello didattico.
Scegliere poi di continuare a praticare il nuoto è sicuramente una questione essenzialmente individuale poiché il passaggio alla
fase agonistica richiede una forte motivazione interna e una grande passione per un elemento così speciale qual è l’acqua.
Tuttavia anche la più sana e radicata motivazione intrinseca può trovare elementi di sostegno in ancoraggi esterni che rendono
più stabile la scelta, soprattutto in fasi delicate della vita di un atleta comel’adolescenza.
Scegliere a soli dodici anni di
nuotare due volte al giorno, di allenarsi nei fine settimana e nei giorni di vacanza, richiede una forte determinazione ma anche
un elemento in più che solo la squadra può fornire: si tratta di un senso di appartenenza al gruppo, di uno spirito collettivo di
divertimento e di aggregazione collettiva che rende il proprio lavoro un elemento essenziale all’interno di un progetto comune.
La presenza degli altri aiuta a darsi la carica e a divertirsi, a trovare la voglia di andare in piscina sapendo d’incontrare
dei compagni ed amici con cui trascorrere delle ore in cui si ha una continua alternanza tra allenamento e divertimento.
Pagina web a cura di Emma Nencetti.
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