Torna alla home

Coronavirus, la protesta del clima non si ferma. Greta: "Scioperiamo online"


di Paola Benedetti

Quasi un anno dopo il primo grande sciopero per il clima globale, per la prima volta la protesta di Fridays For Future a causa del coronavirus si sposta dalle piazze ai social. Domani infatti si terrà il primo sciopero per il clima digitale, o il #DigitalStrike come l'ha chiamato Greta Thunberg, la paladina ambientale che ha chiesto a migliaia di studenti nel mondo di scendere in strada solo "virtualmente" per rispettare le direttive - in alcune aree del mondo e soprattutto in Italia - che vietano assembramenti di persone a causa della pandemia da Covid-9. "Nei prossimi venerdì unitevi allo "sciopero digitale" e postate le vostre foto con un cartello e l’hashtag #ClimateStrikeOnline" ha chiesto Greta a migliaia di studenti che da mesi seguono il suo esempio, scioperando per il clima. Circa un anno fa, il 15 marzo 2019, lo sciopero per il clima iniziato da Greta davanti al Parlamento svedese diventò "globale" coinvolgendo milioni di studenti in migliaia di città di tutto il Pianeta. Una manifestazione che nelle singole città è proseguita finora ogni venerdì, portata avanti da studenti e cittadini con lo scopo di mettere pressione ai potenti del mondo e chiedere loro di agire concretamente per arginare l'emergenza climatica. Proprio in questi giorni, mentre abbiamo ufficialmente superato i +1,1 gradi dal periodo pre industriale, i ragazzi di Fridays For Future sono stati costretti però a ripensare al metodo e alla comunicazione dello sciopero, oltre che agli eventi futuri, a causa del contagio da coronavirus. E' in forte dubbio, per esempio, lo sciopero globale del clima previsto il 3 aprile, dato che in molte città europee sarà probabilmente vietato, così come, dall'America all'Europa, anche a seconda delle direttive dei vari Paesi, saranno annullate e spostate diverse manifestazioni classiche del venerdì. E' la stessa Greta Thunberg, in un post sui social, dopo aver dichiarato di voler annullare le trasferte a Grenoble e Parigi per motivi famigliari (è da poco mancato suo nonno Olof), a spiegare il cambio di metodo degli scioperi per il clima, che diventano quindi #DigitalStrike o #ClimateStrikeOnline. Con questi hashtag e con quelli che caratterizzano la protesta per il clima, Greta invita tutti a continuare la battaglia contro la crisi climatica postando e pubblicando una propria foto con in mano i classici cartelli di protesta. Per la diciassettenne nata in Svezia, Paese che oggi conta circa 500 casi di coronavirus, è una questione di "emergenza", proprio come da "emergenza" dovrebbe essere tratta la questione climatica. "Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come tale e dobbiamo unirci con gli esperti e la scienza. Ovviamente questo vale per tutte le emergenze e ora gli esperti ci dicono di evitare riunioni pubbliche per rallentare la diffusione del coronavirus" scrive Greta sui social. "La mia raccomandazione quindi - continua Thunberg - è di fare come dicono soprattutto nelle aree ad alto rischio. Noi giovani siamo i meno colpiti da questo virus, ma è essenziale agire in solidarietà con i più vulnerabili e nell'interesse della collettività". La crisi climatica ed ecologica "è la più grande crisi che l'umanità abbia mai affrontato, ma per ora (ovviamente a seconda di dove vivi) dovremo trovare nuovi modi per creare consapevolezza pubblica e sostenere il cambiamento", conclude la paladina indicando che appunto da questo venerdì il classico sciopero diventerà "digitale"