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Dalla plastica all’alluminio, materiale sostenibile che si ricicla al 75%


di Mario Rossi

Se la plastica non va più di moda, perché poco amica dell’ambiente, la soluzione alternativa che si sta diffondendo di più, specie in Europa, è quella dell’alluminio. Più facile da riciclare, al punto che il 75% dell’alluminio mai prodotto e lavorato dall’uomo è oggi ancora in uso a livello globale. Un chiaro esempio di economia circolare. Ed anche per questo i produttori stanno puntando verso processi sempre più sostenibili. Ball Corporation — primo produttore di lattine in alluminio al mondo — ha ottenuto due certificazioni che riconoscono l’impegno dell’azienda nel campo della sostenibilità ambientale, sociale e di governance. E in particolare su temi come il ciclo di vita dell’alluminio, le emissioni di gasse serra, la gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, fino al rispetto dei diritti umani sia dei lavoratori che delle comunità locali. Le certificazioni sono state rilasciate da Asi, Aluminium Stewardship Aluminium, organizzazione creata tra diversi soggetti nella filiera del settore (produttori, utilizzatori, associazioni) con l’obiettivo di far crescere la sostenibilità del comparto a vantaggio della comunità. «Siamo orgogliosi di essere il primo produttore di lattine a ottenere a livello globale questa certificazione» dice Ron Lewis, presidente di Ball Beverage Packaging Emea, dove Emea sta per l’area che comprende Europa, Medio Oriente e Africa, in cui Ball ha 23 stabilimenti, compreso uno a Nogara, in provincia di Verona. «L’alluminio — dice ancora Lewis — offre caratteristiche ottimali per il riciclo, è riutilizzabile all’infinito e rappresenta il materiale ideale per gli imballaggi delle bevande».